Mario Fiaschetti sul percorso delle varie esperienze di restauro ha messo insieme conoscenze affini alle problematiche che riguardano le essenze del legno, la vulnerabilità e di conseguenza il loro degrado. Pertanto ha potuto esercitare restauri di sculture lignee policrome, di cori, altari, candelabri, mobili ecc. prendendo in considerazione tutte le problematiche che si presentano in maniera specifica su questo tipo di manufatti per affrontarle con i criteri della conservazione, a partire dalla diagnostica dell’oggetto, prima di ogni intervento di restauro, procedendo poi attraverso un progetto della metodologia d’intervento, (nel caso in cui non sia stato fornito dalla committenza) per dare poi inizio alle varie operazioni che riguardano il trattamento di disinfestazione da attacchi xilofagi, al consolidamento strutturale e alla reintegrazione delle varie finiture. Infine per una conservazione idonea e definitiva dei manufatti lignei di pregio, ricollocati nei vari ambienti di origine, spesso soggetti a forti sbalzi termici, interviene con la collocazione di strumentazioni idonee per il controllo costante della temperatura. Inoltre da alcune collaborazioni effettuate con altre società di restauro o committenze dirette ha ricevuto e riceve continuamente incarichi di restauro di monumenti commemorativi e fontane i quali hanno la particolarità di essere un insieme di materiali, quali superfici architettoniche in lapideo e gruppi scultorei in bronzo, con specifiche conservative diverse tra di loro, tuttavia è stata la circostanza per ampliare l’esperienza in un altro meraviglioso settore che è quello dei metalli.
La combinazione di avere come supervisore in cantiere il prof. Maurizio Marabelli, dunque il cammino di questa nuova esperienza è stato più semplice, collezionando poi in seguito nuovi incarichi che anno permesso di perfezionare gli interventi soprattutto con l’ausilio della diagnostica in collaborazione sia con lo stesso, sia con altri specialisti del settore. Quello che sta a più a cuore è conservare senza alterare (nonostante gli interventi di una pulitura idonea e obbligatoria, esegue il giusto livello di asportazione delle concrezioni di depositi di sporco e non oltre) la bellezza dell’ossidazione del bronzo, che gli agenti atmosferici e il tempo pittore hanno trasformato la superficie nelle tinte più variegate, che vanno dal colore oro, al rosso e al verde, ovviamente frutto di reazioni chimiche legate alla lega del bronzo.
Infine, trattamenti preventivi, anticorrosivi e di protezione finale ripetuti in un programma di continua manutenzione, permettono di preservare le opere dal “cancro del bronzo”, la dove la manutenzione non si applica, si possono verificare problemi di tipo strutturale che mettono a rischio la sicurezza dell’opera e l’incolumità delle persone.
Restauro della scultura lignea policroma, raffigurante San Sebastiano, presso la chiesa di San Sebastiano e San Rocco a Supino
Stato di conservazione – Il legno di supporto in generale rispondeva ancora bene alla funzione strutturale, presentava però innumerevoli fori da sfarfallamento di insetti xilofagi, maggiormente concentrati sul…
Restauro della macchina processionale a spalla con due dipinti a olio su tela, presso la chiesa Santa Maria Maggiore a Supino
Pulitura della superficie decorata finto marmo – La prima operazione è stata quella di recuperare tracce di finiture di finto marmo originale sottostanti agli strati posticci, pertanto sono stati rimossi…